L'amore per il prossimo
fa parte della nostra civiltà
L'amore per il prossimo "fa parte della nostra civiltà" e "ha segnato la storia dei popoli di cultura cristiana: la gerarchia di valori, le istituzioni, le molteplici opere benefiche e sociali". Lo ha detto il Papa all'Angelus di domenica 23 novembre, recitato con migliaia di fedeli presenti in piazza San Pietro.
Cari fratelli e sorelle!
Celebriamo oggi, ultima domenica dell'anno liturgico, la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'universo. Sappiamo dai Vangeli che Gesù rifiutò il titolo di re quando esso era inteso in senso politico, alla stregua dei "capi delle nazioni" (cfr. Mt 20, 24). Invece, durante la sua passione, egli rivendicò una singolare regalità davanti a Pilato, il quale lo interrogò esplicitamente: "Tu sei re?", e Gesù rispose: "Tu lo dici, io sono re" (Gv 18, 37); poco prima però aveva dichiarato: "il mio regno non è di questo mondo" (Gv 18, 36). La regalità di Cristo, infatti, è rivelazione e attuazione di quella di Dio Padre, il quale governa tutte le cose con amore e con giustizia. Il Padre ha affidato al Figlio la missione di dare agli uomini la vita eterna amandoli fino al supremo sacrificio, e nello stesso tempo gli ha conferito il potere di giudicarli, dal momento che si è fatto Figlio dell'uomo, in tutto simile a noi (cfr. Gv 5, 21-22.26-27).
Il Vangelo odierno insiste proprio sulla regalità universale di Cristo giudice, con la stupenda parabola del giudizio finale, che san Matteo ha collocato immediatamente prima del racconto della Passione (25, 31-46). Le immagini sono semplici, il linguaggio è popolare, ma il messaggio è estremamente importante: è la verità sul nostro destino ultimo e sul criterio con cui saremo valutati. "Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto" (Mt 25, 35) e così via. Chi non conosce questa pagina? Fa parte della nostra civiltà. Ha segnato la storia dei popoli di cultura cristiana: la gerarchia di valori, le istituzioni, le molteplici opere benefiche e sociali. In effetti, il regno di Cristo non è di questo mondo, ma porta a compimento tutto il bene che, grazie a Dio, esiste nell'uomo e nella storia. Se mettiamo in pratica l'amore per il nostro prossimo, secondo il messaggio evangelico, allora facciamo spazio alla signoria di Dio, e il suo regno si realizza in mezzo a noi. Se invece ciascuno pensa solo ai propri interessi, il mondo non può che andare in rovina.
Cari amici, il regno di Dio non è una questione di onori e di apparenze, ma, come scrive san Paolo, è "giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo" (Rm 14, 17). Al Signore sta a cuore il nostro bene, cioè che ogni uomo abbia la vita, e che specialmente i suoi figli più "piccoli" possano accedere al banchetto che lui ha preparato per tutti. Perciò, non sa che farsene di quelle forme ipocrite di chi dice "Signore, Signore" e poi trascura i suoi comandamenti (cfr. Mt 7, 21). Nel suo regno eterno, Dio accoglie quanti si sforzano giorno per giorno di mettere in pratica la sua parola. Per questo la Vergine Maria, la più umile di tutte le creature, è la più grande ai suoi occhi e siede Regina alla destra di Cristo Re. Alla sua celeste intercessione vogliamo affidarci ancora una volta con fiducia filiale, per poter realizzare la nostra missione cristiana nel mondo.
Al termine della preghiera, il Pontefice ha salutato in varie lingue i gruppi presenti, ricordando in particolare il settantaciquesimo anniversario dell'Holodomor, la "grande carestia" che colpì l'Ucraina causando milioni di morti.
Domani, in Giappone, nella città di Nagasaki, avrà luogo la beatificazione di 188 martiri, tutti giapponesi, uomini e donne, uccisi nella prima parte del XVIi secolo. In questa circostanza, così significativa per la comunità cattolica e per tutto il Paese del Sol Levante, assicuro la mia spirituale vicinanza. Sabato prossimo, inoltre, a Cuba sarà proclamato beato Fratel José Olallo Valdés, dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio. Alla sua celeste protezione affido il popolo cubano, specialmente i malati e gli operatori sanitari.
Je vous salue cordialement, chers pèlerins de langue française. Aujourd'hui, prenons le temps de contempler le Christ, Roi de l'univers. En s'identifiant au plus pauvre et au plus petit d'entre-nous, Il est le pasteur et le roi qui veille sur nous pour nous aider à grandir dans la foi et dans l'amour, dans la justice et dans la charité. Laissons-nous conduire vers le Père, en lui offrant dans la prière, par l'intercession de Notre-Dame, nos vies, nos joies et nos peines. Avec ma Bénédiction Apostolique.
I greet all the English-speaking visitors present at this Angelus. In today's Solemnity of Christ the King we pray that the Lord may reign in our hearts. Sustained by his grace in faith and love, we trust that by bearing witness to him on earth we may be found worthy of his promises in heaven. I wish you all a pleasant stay in Rome and a blessed Sunday! Let us also rejoice in anticipation with our brothers and sisters in Japan, who celebrate tomorrow in Nagasaki the beatification of the Venerable Servants of God Peter Kibe Kasui and his 187 companion martyrs. May their victory in Christ over sin and death fill us all with hope and courage!
Einen frohen Gruß richte ich an alle deutschsprachigen Brüder und Schwestern hier auf dem Petersplatz. Heute feiern wir das Hochfest Christkönig. Das Königreich Christi folgt jedoch nicht den Kriterien dieser Welt; sein Maßstab ist vielmehr die Liebe, die Hingabe, der Einsatz für die Bedürftigen an Leib und Seele. Wenn wir daher im Vaterunser darum beten, daß sein Reich komme, dann erfordert das von uns die Bereitschaft, den Willen unseres Königs im eigenen Leben umzusetzen. Der Herr zeige uns, wo wir unseren Mitmenschen helfen können. Gesegneten Sonntag!
Saludo con afecto a los fieles de lengua española, y de modo muy especial a los Pastores y fieles cubanos, que el próximo sábado celebrarán en Camagüey la beatificación del Padre José Olallo Valdés. Que el ejemplo y la intercesión del nuevo Beato ayude a la Iglesia en su misión evangelizadora, y conceda una renovada vitalidad apostólica a todos los cubanos que se glorían de ser discípulos y misioneros de Jesucristo.
[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini ucraini. Cari fratelli e sorelle, in questi giorni ricorre il 75° anniversario dell'Holodomor - la "grande carestia" - che negli anni 1932-1933 ha causato milioni di morti in Ucraina e in altre regioni dell'Unione Sovietica durante il regime comunista. Nell'auspicare vivamente che nessun ordinamento politico possa più, in nome di una ideologia, negare i diritti della persona umana e la sua libertà e dignità, assicuro la mia preghiera per tutte le vittime innocenti di quella immane tragedia, e invoco la santa Madre di Dio perché aiuti le Nazioni a procedere sulle vie della riconciliazione e costruire il presente e il futuro nel rispetto reciproco e nella ricerca sincera della pace. Sia lodato Gesù Cristo!].
Z radoscia pozdrawiam Polaków. "Chrystus Wodzem, Chrystus Królem, Chrystus Wladca nam". Te slowa slychac dzisiaj w swiecie ze szczególna moca. Przypomina je kazdego dnia dobrze wam znany sygnal Radia Watykanskiego. Jutro Sekcja Polska tego Radia obchodzi 70 lat dzialalnosci. Dziekuje jej redaktorom za ofiarna prace. Im i wam wszystkim serdecznie blogoslawie.
[Sono lieto di salutare i Polacchi. "Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat". Queste parole risuonano oggi nel mondo con forza particolare. Ogni giorno ve lo ricorda il ben noto segnale della Radio Vaticana. La Sezione Polacca di questa Radio celebra domani il 70° anniversario della sua attività. Il mio grazie va ai suoi redattori per il loro generoso lavoro. Ad essi e a voi tutti imparto di cuore la mia benedizione].
Rivolgo infine un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai dirigenti e ai cantori dell'Associazione Italiana Santa Cecilia, che ha tenuto il suo convegno, con uno speciale concerto, presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura. Saluto inoltre le due associazioni Oari e Avulss, impegnate nel volontariato accanto ai malati e ai sofferenti; come pure i fedeli provenienti da Marsico Nuovo, Reggio Calabria, Avola, Priolo e Vallelunga. A tutti auguro una buona domenica.
(©L'Osservatore Romano - 24-25 novembre 2008)
Nessun commento:
Posta un commento