sabato 26 giugno 2010

Ma che accade?

Il cardinale George attacca le suore, hanno appoggiato Obama sull’aborto - [ Il Foglio.it › La giornata ]

Le suore (e i frati anche di più) spesso capita di vederli abbeverarsi alla cultura del mondo, come credessero sia loro incombenza ricoprire la carica di assistenti sociali anziché di chierici (sono figli spirituali di coloro che hanno frequentato i seminari negli '70 in Italia, la colpa non è solo loro, è di tanti, ma tanti). Non che debbano impegnarsi ed essere bene informati sulle cose del mondo, ma... si vedono ancora cose davvero paradossali, e vedo anche in America.

mercoledì 23 giugno 2010

All'udienza generale Benedetto XVI conclude le catechesi dedicate a san Tommaso d'Aquino


Cari fratelli e sorelle,
vorrei oggi completare, con una terza parte, le mie catechesi su san Tommaso d'Aquino. Anche a più di settecento anni dopo la sua morte, possiamo imparare molto da lui. Lo ricordava anche il mio Predecessore, il Papa Paolo vi, che, in un discorso tenuto a Fossanova il 14 settembre 1974, in occasione del settimo centenario della morte di san Tommaso, si domandava:  "Maestro Tommaso, quale lezione ci puoi dare?". E rispondeva così:  "La fiducia nella verità del pensiero religioso cattolico, quale da lui fu difeso, esposto, aperto alla capacità conoscitiva della mente umana" (Insegnamenti di Paolo vi, XII [1974], pp. 833-834). E, nello stesso giorno, ad Aquino, riferendosi sempre a san Tommaso, affermava:  "Tutti, quanti siamo figli fedeli della Chiesa possiamo e dobbiamo, almeno in qualche misura, essere suoi discepoli!" (Ibid., p. 836).
Mettiamoci dunque anche noi alla scuola di san Tommaso e del suo capolavoro, la Summa Theologiae. Essa è rimasta incompiuta, e tuttavia è un'opera monumentale:  contiene 512 questioni e 2669 articoli. Si tratta di un ragionamento serrato, in cui l'applicazione dell'intelligenza umana ai misteri della fede procede con chiarezza e profondità, intrecciando domande e risposte, nelle quali san Tommaso approfondisce l'insegnamento che viene dalla Sacra Scrittura e dai Padri della Chiesa, soprattutto da sant'Agostino. In questa riflessione, nell'incontro con vere domande del suo tempo, che sono anche spesso domande nostre, san Tommaso, utilizzando anche il metodo e il pensiero dei filosofi antichi, in particolare di Aristotele, arriva così a formulazioni precise, lucide e pertinenti delle verità di fede, dove la verità è dono della fede, risplende e diventa accessibile per noi, per la nostra riflessione. Tale sforzo, però, della mente umana - ricorda l'Aquinate con la sua stessa vita - è sempre illuminato dalla preghiera, dalla luce che viene dall'Alto. Solo chi vive con Dio e con i misteri può anche capire che cosa essi dicono.
Nella Summa di Teologia, san Tommaso parte dal fatto che ci sono tre diversi modi dell'essere e dell'essenza di Dio:  Dio esiste in se stesso, è il principio e la fine di tutte le cose, per cui tutte le creature procedono e dipendono da Lui; poi Dio è presente attraverso la sua Grazia nella vita e nell'attività del cristiano, dei santi; infine, Dio è presente in modo del tutto speciale nella Persona di Cristo unito qui realmente con l'uomo Gesù, e operante nei Sacramenti, che scaturiscono dalla sua opera redentrice. Perciò, la struttura di questa monumentale opera (cfr. Jean-Pierre Torrell, La "Summa" di San Tommaso, Milano 2003, pp. 29-75), una ricerca con "sguardo teologico" della pienezza di Dio (cfr. Summa Theologiae, ia, q. 1, a. 7), è articolata in tre parti, ed è illustrata dallo stesso Doctor Communis - san Tommaso - con queste parole:  "Lo scopo principale della sacra dottrina è quello di far conoscere Dio, e non soltanto in se stesso, ma anche in quanto è principio e fine delle cose, e specialmente della creatura ragionevole. Nell'intento di esporre questa dottrina, noi tratteremo per primo di Dio; per secondo del movimento della creatura verso Dio; e per terzo del Cristo, il quale, in quanto uomo, è per noi via per ascendere a Dio" (Ibid., i, q. 2). È un circolo:  Dio in se stesso, che esce da se stesso e ci prende per mano, così che con Cristo ritorniamo a Dio, siamo uniti a Dio, e Dio sarà tutto in tutti.
La prima parte della Summa Theologiae indaga dunque su Dio in se stesso, sul mistero della Trinità e sull'attività creatrice di Dio. In questa parte troviamo anche una profonda riflessione sulla realtà autentica dell'essere umano in quanto uscito dalle mani creatrici di Dio, frutto del suo amore. Da una parte siamo un essere creato, dipendente, non veniamo da noi stessi; ma, dall'altra, abbiamo una vera autonomia, così che siamo non solo qualcosa di apparente - come dicono alcuni filosofi platonici - ma una realtà voluta da Dio come tale, e con valore in se stessa.
Nella seconda parte san Tommaso considera l'uomo, spinto dalla Grazia, nella sua aspirazione a conoscere e ad amare Dio per essere felice nel tempo e nell'eternità. Per prima cosa, l'Autore presenta i principi teologici dell'agire morale, studiando come, nella libera scelta dell'uomo di compiere atti buoni, si integrano la ragione, la volontà e le passioni, a cui si aggiunge la forza che dona la Grazia di Dio attraverso le virtù e i doni dello Spirito Santo, come pure l'aiuto che viene offerto anche dalla legge morale. Quindi l'essere umano è un essere dinamico che cerca se stesso, cerca di divenire se stesso e cerca, in questo senso, di compiere atti che lo costruiscono, lo fanno veramente uomo; e qui entra la legge morale, entra la Grazia e la propria ragione, la volontà e le passioni. Su questo fondamento san Tommaso delinea la fisionomia dell'uomo che vive secondo lo Spirito e che diventa, così, un'icona di Dio. Qui l'Aquinate si sofferma a studiare le tre virtù teologali - fede, speranza e carità -, seguite dall'esame acuto di più di cinquanta virtù morali, organizzate attorno alle quattro virtù cardinali - la prudenza, la giustizia, la temperanza e la fortezza. Termina poi con la riflessione sulle diverse vocazioni nella Chiesa.
Nella terza parte della Summa, san Tommaso studia il Mistero di Cristo - la via e la verità - per mezzo del quale noi possiamo ricongiungerci a Dio Padre. In questa sezione scrive pagine pressoché insuperate sul Mistero dell'Incarnazione e della Passione di Gesù, aggiungendo poi un'ampia trattazione sui sette Sacramenti, perché in essi il Verbo divino incarnato estende i benefici dell'Incarnazione per la nostra salvezza, per il nostro cammino di fede verso Dio e la vita eterna, rimane materialmente quasi presente con le realtà della creazione, ci tocca così nell'intimo.
Parlando dei Sacramenti, san Tommaso si sofferma in modo particolare sul Mistero dell'Eucaristia, per il quale ebbe una grandissima devozione, al punto che, secondo gli antichi biografi, era solito accostare il suo capo al Tabernacolo, come per sentire palpitare il Cuore divino e umano di Gesù. In una sua opera di commento alla Scrittura, san Tommaso ci aiuta a capire l'eccellenza del Sacramento dell'Eucaristia, quando scrive:  "Essendo l'Eucaristia il sacramento della Passione di nostro Signore, contiene in sé Gesù Cristo che patì per noi. Pertanto tutto ciò che è effetto della Passione di nostro Signore, è anche effetto di questo sacramento, non essendo esso altro che l'applicazione in noi della Passione del Signore" (In Ioannem, c. 6, lect. 6, n. 963). Comprendiamo bene perché san Tommaso e altri santi abbiano celebrato la Santa Messa versando lacrime di compassione per il Signore, che si offre in sacrificio per noi, lacrime di gioia e di gratitudine.
Cari fratelli e sorelle, alla scuola dei santi, innamoriamoci di questo Sacramento! Partecipiamo alla Santa Messa con raccoglimento, per ottenerne i frutti spirituali, nutriamoci del Corpo e del Sangue del Signore, per essere incessantemente alimentati dalla Grazia divina! Intratteniamoci volentieri e frequentemente, a tu per tu, in compagnia del Santissimo Sacramento!
Quanto san Tommaso ha illustrato con rigore scientifico nelle sue opere teologiche maggiori, come appunto la Summa Theologiae, anche la Summa contra Gentiles è stato esposto anche nella sua predicazione, rivolta agli studenti e ai fedeli. Nel 1273, un anno prima della sua morte, durante l'intera Quaresima, egli tenne delle prediche nella chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli. Il contenuto di quei sermoni è stato raccolto e conservato:  sono gli Opuscoli in cui egli spiega il Simbolo degli Apostoli, interpreta la preghiera del Padre Nostro, illustra il Decalogo e commenta l'Ave Maria. Il contenuto della predicazione del Doctor Angelicus corrisponde quasi del tutto alla struttura del Catechismo della Chiesa Cattolica. Infatti, nella catechesi e nella predicazione, in un tempo come il nostro di rinnovato impegno per l'evangelizzazione, non dovrebbero mai mancare questi argomenti fondamentali:  ciò che noi crediamo, ed ecco il Simbolo della fede; ciò che noi preghiamo, ed ecco il Padre Nostro e l'Ave Maria; e ciò che noi viviamo come ci insegna la Rivelazione biblica, ed ecco la legge dell'amore di Dio e del prossimo e i Dieci Comandamenti, come esplicazione di questo mandato dell'amore.
Vorrei proporre qualche esempio del contenuto, semplice, essenziale e convincente, dell'insegnamento di san Tommaso. Nel suo Opuscolo sul Simbolo degli Apostoli egli spiega il valore della fede. Per mezzo di essa, dice, l'anima si unisce a Dio, e si produce come un germoglio di vita eterna; la vita riceve un orientamento sicuro, e noi superiamo agevolmente le tentazioni. A chi obietta che la fede è una stoltezza, perché fa credere in qualcosa che non cade sotto l'esperienza dei sensi, san Tommaso offre una risposta molto articolata, e ricorda che questo è un dubbio inconsistente, perché l'intelligenza umana è limitata e non può conoscere tutto. Solo nel caso in cui noi potessimo conoscere perfettamente tutte le cose visibili e invisibili, allora sarebbe un'autentica stoltezza accettare delle verità per pura fede. Del resto, è impossibile vivere, osserva san Tommaso, senza fidarsi dell'esperienza altrui, là dove la personale conoscenza non arriva. È ragionevole dunque prestare fede a Dio che si rivela e alla testimonianza degli Apostoli:  essi erano pochi, semplici e poveri, affranti a motivo della Crocifissione del loro Maestro; eppure molte persone sapienti, nobili e ricche si sono convertite in poco tempo all'ascolto della loro predicazione. Si tratta, in effetti, di un fenomeno storicamente prodigioso, a cui difficilmente si può dare altra ragionevole risposta, se non quella dell'incontro degli Apostoli con il Signore Risorto.
Commentando l'articolo del Simbolo sull'Incarnazione del Verbo divino, san Tommaso fa alcune considerazioni. Afferma che la fede cristiana, considerando il mistero dell'Incarnazione, viene ad essere rafforzata; la speranza si eleva più fiduciosa, al pensiero che il Figlio di Dio è venuto tra noi, come uno di noi, per comunicare agli uomini la propria divinità; la carità è ravvivata, perché non vi è segno più evidente dell'amore di Dio per noi, quanto vedere il Creatore dell'universo farsi egli stesso creatura, uno di noi. Infine, considerando il mistero dell'Incarnazione di Dio, sentiamo infiammarsi il nostro desiderio di raggiungere Cristo nella gloria. Adoperando un semplice ed efficace paragone, san Tommaso osserva:  "Se il fratello di un re stesse lontano, certo bramerebbe di potergli vivere accanto. Ebbene, Cristo ci è fratello:  dobbiamo quindi desiderare la sua compagnia, diventare un solo cuore con lui" (Opuscoli teologico-spirituali, Roma 1976, p. 64).
Presentando la preghiera del Padre Nostro, san Tommaso mostra che essa è in sé perfetta, avendo tutte e cinque le caratteristiche che un'orazione ben fatta dovrebbe possedere:  fiducioso e tranquillo abbandono; convenienza del suo contenuto, perché - osserva san Tommaso - "è assai difficile saper esattamente cosa sia opportuno chiedere e cosa no, dal momento che siamo in difficoltà di fronte alla selezione dei desideri" (Ibid., p. 120); e poi ordine appropriato delle richieste, fervore di carità e sincerità dell'umiltà.
San Tommaso è stato, come tutti i santi, un grande devoto della Madonna. L'ha definita con un appellativo stupendo:  Triclinium totius Trinitatis, triclinio, cioè luogo dove la Trinità trova il suo riposo, perché, a motivo dell'Incarnazione, in nessuna creatura, come in Lei, le tre divine Persone inabitano e provano delizia e gioia a vivere nella sua anima piena di Grazia. Per la sua intercessione possiamo ottenere ogni aiuto.
Con una preghiera, che tradizionalmente viene attribuita a san Tommaso e che, in ogni caso, riflette gli elementi della sua profonda devozione mariana, anche noi diciamo:  "O beatissima e dolcissima Vergine Maria, Madre di Dio..., io affido al tuo cuore misericordioso tutta la mia vita... Ottienimi, o mia dolcissima Signora, carità vera, con la quale possa amare con tutto il cuore il tuo santissimo Figlio e te, dopo di lui, sopra tutte le cose, e il prossimo in Dio e per Dio".

(©L'Osservatore Romano - 24 giugno 2010)

giovedì 17 giugno 2010

A great post from "Fallible Blogma" blog

quote:

"It’s sad that some people in this country spend more time and effort trying to save trees than they do trying to save innocent human babies.
The federal government has bucked the constitution to seize and save thousands of square miles of plant-life. Yet it hides behind bad law as it sits by and allows the massive destruction of innocent human-life. It’s a reflection of our values as a country.
When everyone starts caring about babies at least as much as they care about trees…abortion will end.
Lila Rose shared this picture (above) on Facebook the other day and thought it was worth sharing. Check out her organization, LiveAction.org, if you haven’t yet!"

martedì 15 giugno 2010

Stop Child Executions

We endorse the Stop Child Executions Petition to Secretary General of the United Nations Ban Ki-moon, Supreme Leader of the Islamic Republic of Iran Ayatollah Seyed Ali Khamenei and Head of the Judiciary of the Islamic Republic of Iran Ayatollah Mahmoud Hashemi Shahroudi.

Read the Stop Child Executions Petition

Name Country Title or Position
26181. Paolo Merolla Italy Medical Doctor - Geriatrics

You've signed, now let your friends know on Twitter.

26181 Signatures Total

View Current Signatures

L'altra guancia | Lettere al Direttore

Gentilissimo Signor Direttore,
è certamente vero. Una posizione dura - o anche soltanto esplicita circa le responsabilità -, da parte della Santa Sede e del Papa sul martirio per mano islamista di mons. Padovese, avrebbe provocato reazioni tanto violente e sanguinose quanto difficili da misurare in anticipo. E verosimilmente avrebbe solo accresciuto il numero delle vittime e dei martiri.
E' però anche vero che da sempre il silenzio delle vittime, per il timore d'incattivire viepiù i carnefici protestando e denunciando le loro malefatte, è tanto diffuso e abituale quanto, più che improduttivo, controproducente. E' noto che la passività, la rassegnazione e le concessioni minimizzanti dei buoni rafforzano i cattivi, che siano questi - servata distantia - gli esattori del "pizzo", i tagliagole islamisti, o i comunisti e i nazionalsocialisti del secolo scorso (e non solo di quello).
Ricambiare il male con il bene non significa e non può significare - in nessun caso, non solo nei confronti dei "preti pedofili" - l'ingiustizia dell'impunità, e men che meno arrendersi al male, così fomentandolo.
Per un cristiano - e credo anche per ogni uomo ammaestrato dalla storia, per chiunque cioè che sia docile ai suoi insegnamenti -, non le umane potenze e ideologie, ma solo Cristo salva definitivamente. Cristo però si comunica e continua la sua presenza nella storia ordinariamente utilizzando gambe, mani e bocca d'uomo. Non accadrà mai - e solo per Divina promessa -, ma se queste venissero definitivamente fermate, Cristo sparirebbe dalla storia.
E allora, come non essere certi che "fermarsi, riflettere e pregare, soprattutto pregare" è altamente doveroso e non significa di per sé arrendersi al male e alle persecuzioni, anche perché, e se, prepara uomini e tempi a svolte storiche, nel segno della Croce, come Ponte Milvio ad saxa rubra, Lepanto, Vienna, senza le quali la Chiesa non avrebbe la libertà che ancora ha. Ed alla quale non può rinunciare, non essendo stata fondata come società di preghiera, ma come corpo missionaro nutrito dalla liturgia (culto pubblico!), che ha ricevuto un mandato inderogabile di predicazione e conversione, in altri e sintetici termini, di evangelizzazione. Che vuole dire soltanto non tacere e gridare dai tetti la Buona Notizia, che è Cristo stesso.
Cordialmente

Giovanni Formicola

martedì 1 giugno 2010

New one sided 7" released

It is available from me, starting yesterday Monday May the 31st , my new one sided 7" record «Leslie, You'll Be Eaten By Your Cats / Why Don't Lesbian Love Me? / Superdrag».

Three Euros. The price includes postage to Italy or the rest of the world. Well hidden cash only.

The street mail is on my profile.

Oh, and my band's name is The Real Swinger.

Now you can turn the computer off. Thank you - Paolo