mercoledì 15 aprile 2009

Prima della Rivoluzione la musica era musica, Accidenti

I mottetti di Pasqua di Antonio Vivaldi

Che furia nelle pagine del prete rosso


di Antonio Braga

Una recente iniziativa della Dynamic, in unione con RaiTrade, ci offre un dvd dall'idea originale: un gruppo di mottetti pasquali di Antonio Vivaldi, eseguiti in parte nei luoghi nei quali vennero creati, in particolare sotto le cupole bizantine e ricche di ori della basilica di San Marco, e nella raccolta bellezza della patavina Cappella degli Scrovegni. L'idea è stata realizzata da un gruppo veterano dei luoghi e delle musiche, i Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone, che ha realizzato un'affascinante simbiosi nell'unione tra luoghi e suoni. A sovrastare il tutto, l'ormai celebre Gloria in re maggiore Rv 589, considerato il maggiore contributo al genere immaginato dal "prete rosso", così definito non tanto per il colore dei capelli, come si è detto sinora, quanto per quello della veste della confraternita dell'Ospedale della Pietà, alla quale apparteneva. Proprio l'Ospedale della Pietà era uno dei quattro luoghi dove venivano raccolte le fanciulle povere che si dedicavano alla musica.
A Venezia, in specie nel periodo delle liturgie pasquali, era motivo di interesse andare ad ascoltare le fanciulle, note per le voci pure, delicate, che stimolavano la curiosità di una parte del pubblico, poiché essendo coperte da una grata non potevano essere viste. Il presidente De Brosses si nascose una volte per scoprirne l'identità, ma non fu una buona idea: sbirciando, il francese si accorse che al posto delle angeliche creature immaginate apparivano ragazze smunte e provate dalla miseria di una vita che nella musica aveva tutta la ragione di essere.
Nella Pietà apparve attorno al 1715 il Gloria in questione. Nella presente esecuzione le voci soliste sono affidate al soprano Adriana Damato e al mezzosoprano Laura Brioli, il Coro è il Wiener Singakademie diretto da Heinz Ferlesch. Benché occupato con le innumerevoli altre composizioni, Vivaldi volle compiere un'incursione in ambito sacro che non era dovuta alla routine, bensì alla occasione della festività pasquale. Proprio in quel periodo, l'attività del grande musicista era assorbita dalla composizione di innumerevoli pagine strumentali, sul modello del "concerto grosso", che raggiunse l'apice con le notissime Stagioni, e con le opere, che superarono, a suo dire, le novantaquattro unità. In tanto fervore creativo sorse questa pagina eccezionale, assieme ad altre varianti, scritte con entusiasmo e fede. Di Gloria ve ne sono almeno due, anche se è certa la presenza di una terza partitura, andata persa. Tali pagine sono state scritte in piena attività teatrale e strumentale, tra le polemiche che nacquero sulla gestione del teatro di Sant'Angelo tra il musicista e il proprietario della sala, desideroso di riavere il suo spazio amministrato da Vivaldi.
Altre pagine di produzione affine, piccola ma importante, sono incluse nel dvd. Tra queste il Concerto in do maggiore Kv 581, "per la SS. Assunzione di Maria Vergine" per violino e archi - violino solista, Chiara Parrini - e il Salve Regina Rv 616, per mezzosoprano e orchestra, con un Ad Te supremus eseguito dal flauto solista Clementine Hoogendoom; e la sonata Al Santo Sepolcro. A questi brani si aggiunge lo Stabat Mater Rv 621 per mezzosoprano e archi, che precede il Concerto in re maggiore Rv 562, "la Solennità di San Lorenzo", per violino, due oboi, due corni e orchestra. Solisti Lucia Degani, Gianni Vieri, Sjlvano Scanziani, Gianni Viero, Antonio Frannina, Christian Longhi. L'esecuzione è una revisione del concerto di Amsterdam diretto da Vivaldi nel 1738.
Il minuscolo gruppo che è qui riunito riflette la quantità dei brani, davvero esigua, dedicata dal musicista al genere del mottetto sacro e suoi affini, cantata, salmo e oratorio, di contenuto religioso. L'autore aveva altre espressioni da muovere, in una vita fondata sulla musica teatrale e strumentale.
In questo campo, al di fuori di queste esecuzioni, resta poco: messe e parti di esse, i Salmi di David - una decina di brani - cinque cantici biblici - in specie magnificat - tra i quali uno per due cori - inni, sequenze, antifone, cantici e mottetti profani. Tutto qui, in un pelago di pagine scritte con una furia di sentimenti, tra lotte quotidiane, nelle quali si sommarono cattiverie, pettegolezzi e ripicche. Vivaldi moriva a Vienna povero, dopo avere lottato per l'intera vita contro i suoi detrattori. Bach avrebbe rispettato la sua memoria, e in Germania avrebbe riscoperto dopo oltre un secolo un così grande musicista.



(©L'Osservatore Romano - 16 aprile 2009)

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