domenica 27 gennaio 2013

Patrick Moore (antidoto)

Trovo sul numero di dicembre 2012 della rivista «Tradizione, famiglia, proprietà» una dichiarazione, che riporto, di uno dei fondatori (oggi pentito) di Greenpeace, Patrick Moore: «Una ragione del sorgere dell’ambientalismo radicale è il fallimento del comunismo mondiale.
Quando il muro è crollato un sacco di pacifisti e di attivisti politici hanno migrato verso il movimento ambientalista, portando con loro il neo-marxismo. Hanno imparato a usare una lingua verde per mascherare programmi che in realtà avevano molto più a che fare con l’anticapitalismo e l’anti-globalizzazione che con l’ecologia e con la scienza». In Italia si chiamano anche No-Tav, oltre che No-Nuke e No-Qualunquecosa. Ma si chiamano anche Progressisti (così da essere sicuri di occupare tutti i tavoli). 


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